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PENSIERI E PAROLE

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La due giorni dei counselor con lo sguardo al futuro

Non è il primo convegno nazionale di Assocounseling a cui partecipo, ma questa volta, complice anche la mia aumentata consapevolezza della professione, me ne sono sentita coinvolta ancora di più e così, senza pretesa di recensire nel dettaglio, voglio parlarne.

Una comunità, ecco quello che siamo ormai noi counselor, una comunità che, per numeri – 800 partecipanti al convegno su oltre 1500 iscritti all’associazione – è giunta ad avere un peso specifico di rilevanza nel vasto campo delle relazioni di aiuto. Una rilevanza che è sempre più importante assumersi in prima persona come professionisti, alimentando il coraggio di esporsi: il primo grande messaggio che ho recepito è proprio questo.

Nessun convegno di queste dimensioni è perfetto e lo sanno per primi gli organizzatori, non è il caso dunque che io rilevi qui quelli che, dal mio punto di vista, possono essere stati gli aspetti da migliorare, ma pochi convegni riescono a dare una qualità così fortemente percepita di PASSIONE da parte dei vertici in prima istanza.

Messaggi importanti e forse il più importante è che un’associazione così si fonda e cresce grazie al contributo costante e ATTIVO dei suoi associati. Noi counselor abbiamo bisogno di stare insieme forse più di altri professionisti per ricordarci anche che esistiamo, perchè ancora troppo spesso non si conosce la nostra professione: verissimo! Però, altro messaggio importante è che da questo stare insieme, dalla comunità di cui ci sentiamo parte e che celebriamo una volta all’anno, dobbiamo trarre la forza per USCIRE ALLO SCOPERTO, affrontare il mondo fuori e affermare con ORGOGLIO quello che facciamo.

Siamo portatori capaci – l’elevato livello di professionalità e competenza degli interventi presentati ne ha dato prova – di una PROFESSIONALITÀ POLIEDRICA, che ha la possibilità di farsi contaminare e di contaminare positivamente i più svariati contesti e non solo quelli affini alla cura in senso stretto. Di questo dobbiamo diventare coscienti senza paura di esporci, agendo del CORAGGIO la specificità dell’AUDACIA.

Possiamo essere IMPRENDITORI DI NOI STESSI  e costruire il nostro PROGETTO IMPRENDITORIALE, se crediamo in quello che facciamo: questo sopra gli altri è il messaggio che ho sentito più vicino e che, per la mia esperienza attuale, condivido pienamente. Non è facile, cari colleghi, misurarsi con il mercato e affermare quotidianamente la nostra professione, ma è possibile. Come è possibile scoprire che, quando parli del counseling in contesti insospettabili, si accende una certa curiosità e si aprono possibilità di felici collaborazioni.

Questo post nasce dunque così, per rispondere all’appello di dare ognuno il proprio contributo affinché una realtà ancora troppo nascosta (anche a causa nostra) emerga sempre di più alla luce usando ognuno i propri strumenti: oggi il mio blog si mette a SERVIZIO del COUNSELING affermandone le qualità.

Infine voglio ringraziare qui ASSOCOUNSELING tutta a partire dai suoi vertici: dalla nascita ad oggi, non è mai calata la vicinanza e l’attenzione posta ai soci nonostante la crescita esponenziale avvenuta. Questo non è solo impegno, è SERIETÀ, VERITÀ, COERENZA.

La Calamita dentro…

Si fa tanto parlare, ormai da qualche tempo, di Legge dell‘ATTRAZIONE, quasi ogni giorno mi capita di vedere scritti vari- dai libri ai post sui social – che trattano questa materia tanto affascinante quanto complessa.

Non intendo farne l’ennesimo trattato, quanto cercare invece di restare il più possibile sul “pratico” e provare scoprire insieme cosa c’è dietro tutto questo parlare e scrivere della capacità – che sicuramente abbiamo tutti, questo non si discute – di attrarre ciò che desideriamo.

Forse non tutti sanno che possediamo una calamita interna…si si anche se sarebbe più corretto chiamarla MAGNETE! Ora se pensiamo che non sia così è perchè non ce ne siamo mai occupati e l’abbiamo lasciato li ad agire per conto suo. Sappiamo già che tutto ciò che non ci prendiamo la briga di conoscere di  noi comunque lavora lo stesso e a volte lo fa anche contro i nostri stessi interessi. Da qui la sensazione di essere in fondo in balia dell’eventi e di non avere su questi nessun potere.

All’origine di questa famosa legge dell’Attrazione sta dunque questa CALAMITA, che costantemente attrae proprio quello che vogliamo, o meglio, che pensiamo di volere…già perchè la calamita funziona sempre, dove puntarla lo decidono le nostre parti interne, i nostri bisogni, i nostri desideri, le nostre paure…difficilmente infatti siamo noi da dentro a direzionarla.

Così non basta, come molto si sente dire, pensare intensamente di voler diventare ricchi per ricevere la notizia di un’inaspettata eredità o di una vincita alla lotteria (in questo caso sarebbe bene partire dal comprare almeno il biglietto), oppure concentrarsi sul pensiero del principe azzurro o della principessa rosa per vederli materializzarsi.

Fino a qui, forse perchè in fondo ci avete provato, credo siate tutti d’accordo. Bene e allora?

Il lavoro per conoscere e ATTIVARE la nostra calamita interna può essere intenso e richiedere un certo impegno, ma nel tempo, se teniamo sempre acceso il nostro bravo OSSERVATORE INTERNO, potremo vederne i risultati.

La partenza sta innanzi tutto nel credere che NON siamo in balia degli eventi esterni, ma che questi stessi eventi in qualche modo li abbiamo attratti. Non scelti consapevolmente per lo più ma attratti senza saperlo spesso si!

E qui entra un altro elemento per conoscere il nostro Magnete: LA SCELTA! Tutte le volte che scegliamo con consapevolezza e, sopratutto, con profondità dal nostro CENTRO, una direzione,  stiamo orientando il nostro magnete.

Ripensando alla mia esperienza passata e attuale, mi sono resa conto di quanto il mio personale magnete abbia agito e quanto spesso lo abbia fatto per conto suo. Oggi sto iniziando a comprendere che quello che nella vita ho attratto nel bene e nel male, ha risposto all’orientamento di questa mia calamita che non ho sempre diretto con consapevolezza.

La prima domanda allora che vi suggerisco di porvi è proprio questa: “COSA STO ATTRAENDO NELLA MIA VITA?” Da qui a chiedersi “E QUELLO CHE VOGLIO DAVVERO?” Il passo è breve.

Un altro modo di fare un CHECK rispetto alla direzione del magnete, alla sua potenza e al suo effettivo allineamento con i nostri autentici desideri, è quello di aprire uno SGUARDO OBIETTIVO sulla nostra vita attuale e fare una fotografia. Osservare poi quali elementi sono in primo piano e quali restano sullo sfondo.

Dove metto più impegno, lavoro, dedizione, desiderio, pensieri ed energia, là si sta dirigendo il mio magnete e la prova del nove devono esserne i risultati: se sono commisurati a quanto detto allora funziona e anzi ci sono buone possibilità che funzioni sempre meglio.

Quando invece nonostante l’impegno ecc, non arrivano i risultati, la domanda da farsi è “COSA STA BOICOTTANDO IL MIO MAGNETE?” Perchè potrà essere che una paura freni la corsa o che non sia quella la direzione che effettivamente ci interessa di più ora. Magari è la direzione che altri hanno scelto per noi e a noi non risuona poi così tanto.

Possiamo sempre RI-ORIENTARCI e decidere noi dove puntare la calamita, consapevoli dei freni e con la forza della FIDUCIA nei nostri progetti e desideri più profondi.

Quando poi accadono cose e si manifestano situazioni che rallentano o tentanto di inibire il potere del nostro Magnete, possiamo imparare a non combattere gli OSTACOLI, imparando, come diceva Assagioli – padre della Psicosintesi – a… COLLABORARE CON L’INEVITABILE!

Buon lavoro con le vostre Calamite dunque!

Girello, caschetto o…allineamento?

Immagino che questo titolo possa sembrarvi un po’ strano e magari vi starete chiedendo quali connessioni ci sono tra questi termini. Fidatevi come fate di solito quando leggete un mio post, e scoprirete quali misteriosi legami esistono tra questi oggetti e la parola ALLINEAMENTO.

Forse sarà capitato anche a voi di avere quelle giornate o momenti (che bastano e avanzano) in cui inspiegabilmente pare che ogni cosa che tocchiamo debba rompersi o comunque caderci dalle mani, in questi casi si dice avere le mani di pastafrolla almeno io lo dico così. Oppure, sempre inspiegabilmente, ci sono giorni che inciampate ogni tre per due e qualsiasi gradino, oggetto non ben identificato si trovi al suolo (non importa se in casa o fuori) o spigolo, rappresentano minacce terribili alla nostra incolumità.

Poi invece, ci sono giorni in cui magari si evitano ostacoli fisici inaspettati o ancora, abbiamo i riflessi così pronti – questo almeno è quello che pensiamo – che se un oggetto ci sta per cadere lo prendiamo al volo e così via su questa strada in cui tutto scorre fluido.

Va bene e allora direte voi? ci sono giorni si e giorni no, a volte siamo più svegli e a volte no, più concentrati…certamente, ma non si tratta solo di questo.

Di fatto una spiegazione a questi piccoli incidenti fisici c’è e non ha a che fare solo con la distrazione, o meglio, non solo con quella. Se ci osserviamo, almeno a posteriori, ci potremmo accorgere che nei momenti in cui qualcosa appena afferrato ci cade di mano o inciampiamo dove normalmente non si dovrebbe, la nostra mente è scollegata dalle altre parti di noi e, principalmente, dalle nostre emozioni.

Si tratta di particolari stati del nostro essere e agire nel mondo, che a volte possono anche perdurare per qualche tempo: in questi casi si parla di mancanza di allineamento, ovvero i nostri pensieri vanno in una direzione e le nostre emozioni in un’altra e così è come se fossimo in qualche modo SPEZZATI DENTRO.

Succede a tutti noi e quando accade il nostro corpo, che non sa più bene a chi rispondere, è come se ricevesse messaggi confusi che manifesta attraverso comportamenti che risultano goffi e incoerenti.

Il nostro corpo ci dice in pratica: “ehi ma che cosa stai facendo? dove stai andando? non capisco!”

I momenti di confusione nella vita sono normali e, se ascoltati, possono diventare momenti di tensione creativa, i preludi a un nuovo stato del nostro Essere.

Se vogliamo quindi evitare di passare interi periodi muniti di parastinchi, ginocchiere, caschetto e, peggio ancora, dover attrezzarci con un girellino per non cadere ad ogni angolo, forse ci conviene chiederci: QUANTO SONO ALLINEATI I MIEI PENSIERI CON LE MIE EMOZIONI? CIO CHE SENTO CORRISPONDE A QUELLO CHE PENSO?

Ecco cosa è l’ALLINEAMENTO: la capacità di vivere in armonia tra mente e cuore in presenza di sé originando, anche e soprattutto sul piano fisico, movimenti fluidi e coerenti.

Esercitiamoci quindi a osservare in che direzione vanno le nostre parti, chiediamoci, in quelle giornate o periodi in cui sembra che il nostro corpo non ci risponda, come sta il nostro Allineamento: forse così riusciremo a prevenire qualche incidentino di percorso….;-)

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