Esperienza INDIA: i Viaggi nel VIAGGIO

Ho fatto un viaggio alla fine dello scorso anno, anzi, ho fatto quello che io ho chiamato IL Viaggio per la valenza che ha avuto già come obiettivo nel 2016: ostacoli vari e anche importanti si sono frapposti fra me e questa meta, ma poi alla fine ce l’ho fatta e in INDIA ci sono andata per davvero e come previsto.

Questa premessa è importante perché, proprio grazie agli ostacoli, il viaggio è iniziato prima dentro di me e poi si è concretizzato fisicamente. Iniziato dentro per come ho alimentato il desiderio con il Fuoco della Determinazione, per come ho preparato il terreno interno al fine di consentire sul posto, che i semi caduti su quello stesso terreno potessero trovare sostanza fertile per  germogliare.

L’India che ho visitato e in cui mi sono immersa per soli 15 giorni (anche se sono sembrati di più e dopo sono stati troppo pochi), non è forse quella che tutti abbiamo in mente appena pensiamo a questo paese che di fatto, da solo, è tanto vasto da poter essere considerato un continente. Io sono stata nell’India ai piedi delle grandi montagne, dove l’aria è più sottile e fresca anche se le relative pianure non sono esenti da una pesante cappa di inquinamento. L’india in cui si respira la vicinanza con terre come il Tibet, il Nepal, il Bhutan e la loro potente atmosfera di sacra e orgogliosa affermazione di un modo di guardare alla vita e al mondo.

Non dei luoghi fisici voglio parlarvi qui, questo non è un blog di viaggi ma…dell’esperienza appunto che ho potuto fare e che ho fatto, anche grazie a quanto mi sono aperta per farla “entrare” dentro di me.

I viaggi nel Viaggio sono dunque questo e, dopo il primo preparatorio di cui sopra, un altro è stato il contatto con le forti contraddizioni che sono l’ossatura di questo paese e l’armonia in cui tutto ciò coesiste, dando origine a qualcosa che se appare stridente, lo è ai nostri occhi di occidentali che, spesso, abbiamo sguardi granitici verso quanto è diverso da noi.

So bene che le contraddizioni di cui parlo sono anche molto ampie e nette: si tratta di un popolo che, sappiamo per vicissitudini storiche, può essere estremamente impulsivo fino ad eccessi violenti e sanguinari, e altrettanto visceralmente spirituale tanto da considerare come saluto ordinario la parola “Namasté” che significa “saluto il Divino che è in te”.

Questo il punto, o meglio, uno dei punti: considerare che in ogni essere umano (non solo…) ci possa essere una scintilla divina è un concetto che va al di là della religione e di ogni altro aspetto culturale, è un concetto che, se non ci fermiamo alla semplice parola, ci apre ogni possibilità, perché se in ognuno di noi c’è del Divino, cosa mai può esserci che non possiamo fare e realizzare? Con l’ovvia attenzione a non “scivolare” nel delirio di onnipotenza del caso…

Poi un altro viaggio nel viaggio è stato quello che ha fatto emergere le affinità del modello che seguo e che ho studiato – la Psicosintesi – con quanto ho incontrato in questo paese. Assagioli considerava l’essere umano dotato anche di un livello spirituale inteso come la parte contenente qualità superiori e aspirazioni elevate,  completando quindi il suo Pensiero con la Psicosintesi Trasnspersonale…Veniamo attratti da ciò che ci è affine e sviluppiamo un magnetismo che richiama l’affinità. L’esperienza India mi ha dato quindi anche alcune importanti risposte sulle scelte che ho fatto finora, tanto da farmi dire che questa ne era una tappa obbligata.

Altro viaggio di questa esperienza sono stati i tanti bambini incontrati. Ho avuto modo di visitare diverse scuole, che, anche se per loro era il periodo delle lunghe vacanze invernali, erano comunque popolate di bambini e ragazzi di diverse età. Non la povertà (in relazione al nostro modo di vivere) o il niente che hanno che ti fa venire voglia di dare quanto più puoi mi ha colpito, ma…il loro stare con quel niente e saper godere di piccole cose di cui noi abbiamo dimenticato il valore. Quindi un viaggio al recupero di alcuni valori semplici per riportarli al centro del mio vivere quotidiano e non solo.

Il Sikkim, la parte tra le più intense di tutta l’esperienza. La terra Sacra per eccellenza e i suoi monasteri che solo all’apparenza possono sembrare uguali, ma, se avvicinati in apertura di mente  e cuore (ecco questa l’apertura davvero adatta qui…) si può riconoscere in ognuno di questi una nota differente. Le distese di bandiere sacre che costeggiano molte delle strade percorse, fanno da cornice alle montagne che qui sono più vicine e si passeggia a 2000mt di altezza con a fianco bambù e felci giganti.

Singolari anche gli incontri fatti (uno dei viaggi più intensi) per non dire “le Vite” avvicinate in questi giorni, Vite dedicate allo sviluppo del loro paese attraverso i loro Talenti e Passioni. Così, andiamo a pranzo all’arrivo in Sikkim ospiti di uno dei più quotati ibridatori di orchidee al mondo http://bit.ly/KeshabPradhan che, al contempo, ha dedicato molta parte della sua passione a migliorare le locali specie vegetali. Fino all’incontro con un imprenditore illuminato che nella patria del the ovvero Darjeeling, ha dato vita ad una piantagione bio-dinamica della famosa bevanda http://www.makaibari.com/ , con l’attenzione alla piena integrazione dell’uomo con la natura, assicurando ai sette villaggi che gravitano intorno alla piantagione, ogni necessità: dalla scuola per i bambini alle cure mediche e quant’altro necessario a vivere decorosamente.

Infine, ultimo viaggio è stato proprio Darjeeling. Una città brulicante di vita, sacro e profano si mescolano e monasteri e scuole di eccellenza convivono, in una particolare atmosfera di sacralità che pare dosarsi in relazione all’attività che si compie e si avvicina. Darjeeling è un Cuore pulsante che apre le porte di questa parte di India, e prepara a quelle vette http://bit.ly/montagnasacra che sono per esperti o comunque per gente allenata  in tutti i propri livelli.

Il ritorno non è stato facile, ma la ricchezza portata con me è enorme. La pienezza e il forte benessere psico-fisico provato mi hanno lasciato un senso di “mal d’India”,  tale per cui so che tornerò a trovare i nuovi amici incontrati e le montagne che svettano a richiamare le nostre vette interiori.

Qui e a voi mi sono ripromessa di portare un poco di quel benessere per farvene dono, insieme a uno sguardo nuovo e luminoso da portare in ogni contesto in cui mi troverò ad agire.

Namasté!

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