Talento e Sacrificio: il binomio del Potere Personale

Il titolo, mi rendo conto, è un pò particolare e forse spaventa anche un “filino”, ma se avrete il CORAGGIO (già perché nel Talento ce ne vuole eccome e già lo sapete) di leggere fino in fondo, potreste portarvi a casa una visione differente di questi termini che nell’immaginario collettivo sono rivestiti da una patina  spesso “negativa”.

Iniziamo dalla parola più temuta, disprezzata, esaltata (male), idealizzata e anche…fraintesa: IL SACRIFICIO!

Cosa intendete voi per sacrificio? vi invito a pensarci perché è probabile che in molti ne abbiate una visione almeno un pò distorta come ce l’avevo io fino a qualche anno fa. Intanto andiamo alle radici del termine: sacrificio etimologicamente significa RENDERE SACRO ed ha derivazione latina: Sacrum Facere. Suona già diversamente  non vi pare? Contiene già così una POSSIBILITÀ, la possibilità di assumersi la piena responsabilità dell’azione del sacrificio e dunque di sceglierla.

La SCELTA che torna e come sempre la fa da padrone, la scelta libera e cosciente di RENDERE SACRO IL MIO TALENTO seguendone la strada anche e soprattutto quando mi costa SFORZO E FATICA!

Per sacro, va precisato, non intendiamo qualcosa che subito debba riportarci a contesti religiosi, sacro è un termine neutro e laico e significa PREZIOSO al di là di ogni cosa. Dunque è preziosa l’azione che mi porta a scegliere una strada, un’obiettivo, un’espressione perchè comporta la rinuncia consapevole ad altro e rafforza il CONSEGUIMENTO.

A proposito, sapete cosa significa RINUNCIA? ANNUNCIARE IN RISPOSTA! Curioso vero? Potremmo provare a metterla così: rinuncio in risposta all’adesione alla mia strada, quella scelta, a qualcosa che potrebbe essere una deviazione, rendendo sacra la mia espressione! Forse non è chiarissimo (nemmeno facile direi anche per me) ma possiamo lasciarcela come riflessione, cosa ne dite?

Riprendiamo ora il tema del Sacrificio inteso come rendere sacro con un warning:

Perchè si tratti di qualcosa che posso rendere sacro, deve essere qualcosa che ritengo di primaria importanza, deve essere in cima alla mia scala delle priorità più profonde e autentiche e pure vitali!

UN ESEMPIO? Quando da studenti (di qualsiasi età) scegliamo di restare a casa per preparare un esame anzichè uscire con gli amici magari in un giorno di festa, di cosa si tratta secondo voi? Si giusto, è un sacrificio (e quando si è nell’età scolare vederlo in positivo lo so è duretta) ed è dare valore quindi all’obiettivo di superare l’esame ma, ancora più importante, di conseguire il titolo di studio per cui stiamo lavorando e, salendo ancora un poco di livello, di mettere un seme fondamentale per il nostro futuro: questo ATTEGGIAMENTO è quello che coltiva il risultato espresso nel titolo: IL POTERE PERSONALE!

Ma che idea avete voi del POTERE? Cosa vi evoca questa parola? Ma soprattutto vi piace? Scommetto che anche qui la relazione non è delle più fluide vero? Già, perchè la parola Potere rimanda subito ad un inconscio collettivo pieno di immagini poco piacevoli e a sentimenti faticosi e difficili da sostenere…

A guardare bene però e ad andare a fondo  possiamo averne una visione diversa come per il sacrificio. L’etimologia della parola è davvero molto semplice, significa avere EFFICACIA! Dunque fondamentale per sviluppare e dare espressione al nostro Talento.

Detto in altri termini significa affermare IO POSSO e passare così a IO VOGLIO e dunque PORTO IN AZIONE!

Questa la strada che sto perseguendo amici e, giunta ad una, seppur minima, comprensione di come sia lo SFORZO CHE ACCENDE IL NOSTRO FUOCO INTERNO dandoci Potere, desideravo condividerla con voi e darvi le indicazioni di quel pezzo già percorso perchè possiate arrivare la dove desiderate essere, seguendo magari una traccia.

Non abbiate paura quindi dei Sacrifici con la S maiuscola che richiede e richiederà la via che vi porta a esprimervi con pienezza nella vostra unicità, perché Sacrificio dopo Sacrificio, raggiungerete quella dimensione di  LIBERTÀ in cui tutto può accadere e tutto si può affrontare con serena FIDUCIA.

Buon cammino Talentuoso a tutti!

Il Talento del professionista…libero!

Passi un pomeriggio con un collega a lavorare sul vostro progetto comune, condividi oltre che il lavoro, il momento di vita, le lotte, le delusioni e le vittorie principalmente su se stessi e…voilà! mi arriva un’intuizione che non posso non condividere e addirittura trasformare in un post: IL TALENTO DEL FREE LANCE! una cosa particolare con ingredienti unici almeno nello loro combinazione e così ecco che ti vien fuori quasi una ricetta e spero che vi riconosciate amici free lance in questo elenco che non ha la pretesa di essere esaustivo, anzi può essere integrato da voi se lo desiderate:

1) Capacità di mettersi in discussione: tanta

2) volontà di apprendere sempre anche quando potrebbe farne a meno

3) introspezione automatica e autonoma: quando non va come vorrebbe si ferma e si chiede perchè!

4) abilità di re-visione e ristrutturazione: nulla è inciso nella roccia a parte la spada di mago merlino!

5) resitenza alla frustrazione eccezionale

6) abilità dell’ araba fenice: rinasce dal fallimento!

…..

Molto e molto altro ancora, ma, l’ingrediente principale, quello che aggiunge UNICITÀ alla ricetta è uno solo: LIBERTÀ INTERIORE! Già proprio così e si tratta dell’elemento più difficile da acquisire perchè spesso si coltiva l’illusione di essere già liberi solo perché abbiamo fatto la scelta (quanto indotta dall’esterno lo sappiamo solo noi) di lavorare senza andare a strisciare un badge tutti i giorni…

Ebbene attenzione perchè tutta questa libertà è solo illusoria se non la riempiamo di SOSTANZA! Così possiamo definirci liberi professionisti ma non sempre professionisti liberi. Perchè? beh intanto perchè non siamo esenti da regole e quando ce ne accogiamo diventiamo un pò più liberi diventandone consapevoli. Perchè diciamo di essere padroni del nostro tempo ma in realtà non riusciamo a lavorare meno di 10 ore al giorno essendo sempre disponibili, senza sentire un fastidioso senso di colpa. Perchè pensiamo di poter segliere lavori e clienti ma difficilmente riusciamo a dire un No, perché…

La lista dei motivi che ci tolgono vera LIBERTÀ  potrebbe continuare a lungo e ognuno di noi free lance potrebbe aggiungere il suo. Quello che invece desidero regalarvi è l’esperienza della mia consapevolezza sul tema: non che sia diventata davvero libera, ma ne ho intrapreso la strada e ho scoperto, ancora una volta anche in questo caso, che VOLERE E’ POTERE!

Se deesidero essere libera come professionista sta a me deciderlo e io ho iniziato a farlo sentendomi libera di affermare la mia professionalità, combattendo la paura del “dire NO” a un cliente, affermando il valore del mio lavoro chiedendone il giusto compenso, rimettendo in discussione le mie strategie e le direzioni intraprese per affinare e indirizzare meglio e alle persone giuste i miei servizi e, non ultimo, studiando le eccellenze nel campo e prendendone quanto mi è utile a migliorarmi, senza creare copie ma alimentando la mia creatività.

La LIBERTÀ INTERIORE è una scelta che chiede certamente dei prezzi, ma ricompensa con la sensazione reale di essere alla GUIDA DELLA PROPRIA VITA PERSONALE E PROFESSIONALE!

Ovviamente tutto questo richiede anche un briciolo di CORAGGIO autentico e di PIENA ASSUNZIONE DEL RISCHIO, ma del resto se siamo imprenditori di noi stessi il rischio di impresa è implicito giusto?

Ultima raccomandazione per la riuscita della ricetta: la scelta della libertà interiore dovrebbe essere in accordo con le proprie aspirazioni più profonde, così quando decidiamo di dire un SI o un NO che per logica (quella comune della società là fuori) potrebbero essere controproducenti, assicuriamoci che sia davvero ciò che vogliamo mettendo a tacere il nemico: LA PAURA! in questo modo potremo davvero restare sorpresi dai risultati.

Io ho scelto di diventare sempre più libera dentro per offrire servizi liberi ai mie clienti e tu caro collega free lance cosa pensi di fare?

Raccontatemi se volete le vostre esperienze nei commenti e mettiamo in comune un patrimonio che magari sarà utile a altri di noi!

A CHE SERVE? (SUL PRINCIPIO DI UTILITA’)

La pausa estiva sta volgendo al termine e la ripresa lavorativa si affaccia alle nostre vite come ogni anno, magari carica anche di buoni propositi maturati durante le vacanze. Certamente per tutti, mi auguro soprattutto che abbiate potuto ricaricare al meglio le vostre energie e che il rilascio del beneficio conquistato tra una nuotata e una passeggiata, un gelato e uno spritz, sia lento e costante nei prossimi mesi.

A questo proposito vorrei proporvi una modalità un po’ diversa per affrontare e svolgere ogni attività in cui siamo e saremo impegnati. Una modalità che, guarda caso, presuppone qualche riflessione ma che, potete starne certi, ci aiuterà a disperdere meno energie regalandoci una sensazione di benessere duratura.

Questa modalità nasce da una riflessione che ha accompagnato con costanza le mie vacanze rendendomi sensibile a tutti i “segni” di vario tipo che l’hanno alimentata (persino i libri che ho scelto di leggere).

La mia piacevole ossessione (si, posso chiamarla così) di cui vi sto parlando può prendere il nome di PRINCIPIO DI UTILITÀ. Ovvero QUANTO e COME e a CHI ma soprattutto a COSA è utile ciò che faccio, scrivo, dico?

In apparenza la domanda potrebbe avere semplice risposta, ma in realtà la faccenda è più complessa se vogliamo che apra e sviluppi la nostra consapevolezza.

Cosa significa per noi UTILE? Forse non ce lo siamo mai chiesto e portiamo avanti le nostre svariate attività senza pensare a quale sarà la loro RICADUTA più ampia: già, perché ogni nostra azione, pensiero, parola ha un effetto di cui, spesso, non siamo così coscienti.

Certamente c’è un’utilità concreta e immediata di ogni azione/lavoro, dal guadagno che ne deriva al riconoscimento che porta alla nostra personalità alimentando e nutrendo il legittimo bisogno di apprezzamento altrui.

 Quando però tutto questo non basta più (o almeno è stato soddisfatto), quando si affacciano altre esigenze, quando scelgo un lavoro piuttosto che un altro, di apprendere qualcosa di nuovo, di dedicare del tempo a attività magari poco remunerative o per nulla, di dire di no o di si a un cliente non solo per soldi, allora diventa fondamentale cercare di capire e immaginare quella ricaduta di cui sopra.

 Questo PRINCIPIO porta con sé lo sviluppo di una qualità particolare che è l’ESSENZIALITÀ: nel fare, dire, pensare e soprattutto nell’Essere. Quando inizio a chiedermi se ciò che dico e faccio é utile, allora contengo e di molto tutto il mio stesso dire, fare, scrivere, essere.

Una sorta di PULIZIA per fare spazio a un modo più armonico di vivere e agire in ogni contesto: poco importa se si tratta dell’impiego che non amo e non ho scelto, anche in quel caso ogni minima azione e parola può essere misurata con il metro del PRINCIPIO DI UTILITÀ, applicandolo  magari a rendere migliore l’ambiente in cui agisco.

Un esempio? E’ utile in un ufficio unirsi alla lamentatio generale (e anche banale) alimentandola con parole già dette rispetto a torti/ingiustizie/errori? O forse sarebbe più utile tacere e riflettere sulle soluzioni costruttive anziché sui problemi?

Il massimo dell’applicazione di questo principio poi lo si raggiunge quando ad esso riusciamo a unire l’IMPERSONALITÀ: quello stato dell’essere che ci porta a non curarci più se ci verrà una ricompensa o saremo riconosciuti per le nostre azioni, perché la ricompensa sarà la riuscita dell’azione stessa e quanto avrà contribuito a rendere migliore quanto ci circonda.

 Se è il NUOVO che cerchiamo è già qui: rendiamolo visibile diventando davvero UTILI!

 

 

Rafforza la tua calamita: vinci una battaglia interna!

Abbiamo già parlato di magneti e calamite interne qualche  post fa – http://www.chiaradamilano.com/la-calamita-dentro/ -  e in quell’occasione, abbiamo provato a comprendere come ognuno di noi sia dotato di un proprio MAGNETE interno che è più o meno attivo in relazione alla consapevolezza che ne abbiamo.

LEGGE DELL’ATTRAZIONE a parte che comunque vi è coinvolta e che, tengo a sottolineare, è qualcosa che agisce al livello dell’intero Universo ed è molto più complessa di quanto diversi scritti vogliano farci credere, il MAGNETISMO che tutti noi possediamo agisce costantemente nonostante noi, ma possiamo diventarne consapevoli e allora iniziare a alimentarlo come desideriamo e verso le direzioni che noi scegliamo.

Cercando di fare un passo avanti su questa strada, ho pensato di dedicare al tema alcuni post, al fine di darvi una panoramica, senza la pretesa si essere esaustiva, di quegli elementi che, se portati alla luce della ribalta, ci indicano come e quanto e verso dove possiamo orientare questa nostra calamita interna.

Premesso che questo Magnete lo abbiamo riconosciuto, farlo crescere e dotarlo del “superpotere” dell’attrazione è un lavoro che richiede impegno, costanza, auto-disciplina e una certa dose di VIGILANZA rispetto ai segnali che ci danno indizi utili per sapere se la direzione è quella giusta.

Uno di questi segni/segnali che diventano elementi che possono rafforzare o indebolire  il nostro Magnete interno, è sicuramente la VINCERE UNA BATTAGLIA INTERNA!

Ciò che fa la differenza è riconoscere che di questo si tratta per poterla affrontare e indirizzarne l’esito a favore del POTERE di quella calamita.

Già, ma di cosa stiamo parlando?

Vi è mai capitato di trovarvi di fronte a una scelta interna (che nasce spontaneamente e, in apparenza, senza alcun impatto concreto e visibile) rispetto  ad un’azione da compiere e che sentivate mossa da due intenzioni opposte? Un pò come sentire dentro due tifoserie avverse per dirla in termini sportivi! Due voci ispirate da livelli diversi di noi: una spinta da un movente immediato e concreto e l’altra dalla volontà di alimentare un’obiettivo più ampio allineato con la nostra essenza.

Lo so che può apparire complesso e allora cerco di farvi un esempio che vi aiuterà, un esempio che trae dalla mia esperienza: ricevo l’incarico per fare due ore di formazione a giovani di un progetto organizzato da un’associazione di volontariato. Mi viene offerto un compenso e, nel momento in cui mi avvicino alla data dell’intervento, nasce in me una battaglia interna appunto: prendo il compenso perchè è lavoro ed è giusto e mi fa pure comodo,  oppure rinuncio prendendo distanza dal mio bisogno con l’intenzione di alimentare, attraverso il dono, un circolo più virtuoso di abbondanza?

Questa è una BATTAGLIA INTERNA! Quando siamo noi, con una scelta non guidata dal bisogno e/o dalla paura, a vincere, allora permettiamo all’energia di scorrere con fluidità e ne vedremo i risultati! Lascio a voi immaginare il finale di questa mia piccola battaglia.

Ogni volta che ci troviamo di fronte a simili dilemmi, abbiamo l’occasione di rendere più forte il  nostro MAGNETE interno, di sperimentare la sensazione di essere alla guida della nostra vita e di non lasciarci guidare invece dai nostri bisogni e paure: provare per credere!

Attenzione però! Perchè si possa dire veramente Battaglia interna, deve contrapporre due fazioni forti, deve farci vivere l’esperienza di sentirci, temporaneamente certo, divisi dentro, perchè per noi hanno valore e importanza tutte e due le forze che stanno lottando.

Sapremo di aver vinto noi quando, presa la decisione, sperimenteremo una profonda quanto potente sensazione di LIBERTÀ!

Esiste anche il lieto fine di queste lotte, ebbene si! Quando vinco IO posso garantirvi, per averlo provato, che l’Universo ci ripagherà! Non ci è dato sapere come e quando, ma accadrà: di questo potete starne certi!

Libera scelta o scelta che libera?

Questo post nasce da alcune riflessioni che mi hanno occupato in questi ultimi tempi. Riflessioni che scaturiscono dall’osservazione di comportamenti e pensieri miei principalmente, ma anche di persone con cui sono venuta in contatto.

La SCELTA è sinonimo di espressione della nostra VOLONTÁ,  ma quanto è condizionata questa nostra funzione? Quanto siamo in balia di ciò che accade intorno a noi e, direi soprattutto, delle volontà altrui seppur a volte sottili e non esplicite?

Mi e vi faccio questa domanda sulla base dell’esperienza che ho fatto diverse volte e ancora solo poco tempo  fa, l’esperienza della scelta che libera!

Si perchè quando scegliamo di fare qualcosa al di là di ciò che pensano e dicono gli altri, al di là delle pressioni esterne date dai condizionamenti vari che dicono cose del tipo “no dai così non si può fare”, “è sprecato”, “questa cosa non funziona”, ecc, assaporiamo un senso di LIBERTÀ e di POTERE PERSONALE, che non ha eguali.

Si tratta anche di andare un pò controcorrente, di OSARE e esporci incuranti dei giudizi altrui ma, principalmente, senza badare al nostro GIUDICE INTERNO: il più implacabile!

La scelta libera produce un’esplosione di ENERGIA che apre nuove possibilità e consente a quanto stava in “Stand-by” di scegliere a sua volta…

Non si tratta solo della famosa libertà di scelta che in fondo sappiamo tutti di avere (ma che poi in realtà pochi esercitano davvero), si tratta di LIBERARE letteralmente le nostre scelte di ogni tipo: dalle più semplici e quotidiane alle più importanti.

Quando la SCELTA è DAVVERO LIBERA succede che si sviluppa una gran quantità di energia che non pensavamo nemmeno di avere, succede che accendiamo il FUOCO che abbiamo dentro e entriamo di diritto nel regno delle POSSIBILITÁ che ci attende.

Verifichiamo dunque quanta LIBERTÀ c’è nelle nostre scelte: questo è il primo passo! Quindi proviamo, inizialmente da piccole cose, a scegliere in modo rivoluzionario, senza ascoltare le voci intorno a noi , ma dando spazio unicamente alla VOCE INTERNA più profonda, quella che sa, molto prima e più di noi, cosa fare e meravigliamoci dei risultati!

 

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